Un nuovo data center per potenziare la metropolitana di Milano
Il sistema di trasporto pubblico di Milano, gestito da Atm, avrà un nuovo data center su cui far affidamento. Di questi tempi di pandemia e lockdown le notizie riguardanti i mezzi pubblici sono quanto mai attuali, anche se l’argomento in questo caso non è la prevenzione dei contagi da coronavirus bensì l’aggiornamento dell’infrastruttura informatica dell’Azienda Trasporti Milanesi, società partecipata al 100% dal Comune meneghino. E tuttavia i due argomenti sono strettamente legati: la necessità di realizzare un nuovo data center rientra in un più ampio progetto di trasformazione digitale e di potenziamento del servizio. Per garantire maggiore sicurezza e (per quanto possibile) ridurre gli affollamenti sui convogli, Atm ha in progetto di aumentare la frequenza delle corse sulla linea M2, dunque crescerà anche la quantità di operazioni e di dati da gestire.
La linea M2 sarà aggiornata con un nuovo sistema di segnalamento che permetterà di intensificare la frequenza dei convogli, in condizioni di sicurezza, per garantire nelle ore di punta un treno ogni minuto e mezzo. La capacità di trasporto sarà così elevata di un 30%, passando da 40mila a 52mila passeggeri all’ora. Il nuovo data center, la cui progettazione è stata affidata alla società di ingegneria integrata In-Site, troverà spazio all’interno della sede Atm di via Monte Rosa e dovrà garantire tre requisiti, a fronte dell’atteso incremento delle corse: efficienza energetica, sicurezza degli impianti e business continuity.
“Il data center è il cuore nevralgico di qualunque azienda oggi, a maggior ragione di una società come Atm, che gestisce trasporti integrati”, ha commentato Pietro Matteo Foglio, Ceo e fondatore di In-Site. “Siamo orgogliosi di poter far parte di un progetto tanto strategico per la ‘grande Milano’: il senso di responsabilità e di appartenenza a una comunità di cui facciamo parte da sempre ci ha spinto a voler mettere a disposizione gli oltre 15 anni di esperienza sviluppata nella realizzazione di data center delle maggiori multinazionali. Il nostro approccio nella progettazione e nella realizzazione si basa sull’integrazione di tutti gli ambiti disciplinari per garantire lo stato dell’arte della tecnologia”.
Le fasi di pianificazione e progettazione degli impianti elettrici per il nuovo data center si sono basate sull’analisi di alcuni criteri finalizzati a garantire la continuità di servizio nell’erogazione di energia elettrica: l’impianto elettrico di emergenza, composto da gruppi elettrogeni e gruppi di continuità (Ups) e relative batterie, preserva la continuità di servizio anche in caso di interruzioni della rete. Per massimizzare l’efficienza energetica, il sistema di raffreddamento si baserà su un impianto meccanico progettato con ridondanza N+1 rispetto alle unità interne da refrigerare, in modo da scongiurare il rischio di interruzioni di servizio.
Più precisamente, si tratta di un sistema di tipo idronico ad acqua refrigerata: la produzione è affidata a chillers collocati esternamente al piano del data center, mentre il metodo free-cooling permette di aumentare il rendimento. Le unità di condizionamento sono dotate di doppia alimentazione ridondata, estraibile a caldo, per mantenere l’unità in ventilazione costantemente alimentata tramite il sistema di continuità elettrica (Ups), garantendo così il corretto livello di ridondanza. Per poter preservare l’umidità interna del data center al 50%, In-Site ha previsto l’installazione di un’unità di trattamento aria con recupero di calore a flussi incrociati controcorrente. Quanto alla sicurezza, il progetto prevede l’utilizzo di allarmi antincendio e di sistemi di spegnimento automatico a gas.
Fonte: ict Business